ALTO ADIGE – SÜDTIROL (Anna Chissalè e Max Benedikter).
Localmente esiste la difficoltà culturale ad accettare il diverso anche solo tra le persone di madrelingua italiana e madrelingua tedesca. Dopo 3-4 riunioni si è stabilito che al GrIS si partecipa solo a titolo personale (anche le associazioni): per come è gestito l’Alto Adige garantisce autonomia dalle istituzioni (SVP – partito di raccolta tedesco - ha maggioranza assoluta). Ci sono stati saltuari attacchi politici poichè pochè la destra è largamente rappresentata (solo il 14% sono verdi e PD). Si è comunque organizzato il “noi non segnaliamo day” che ha avuto un ottimo impatto mediatico ed informativo. In sede vi è la “rete dei diritti dei senza voce”
costituita da persone immigrate e con contesto culturale di immigrazione che vogliono promuovere una visibilità positiva del fenomeno migratorio. Non c’è attualmente una normativa specifica, ma solo circolari. A Bolzano nessuno sa cos’è la SIMM. Si è aperto un canale con l’Assessorato alla Sanità, che ha dimostrato interesse a conoscere il GrIS e collaborare in futuro.
Portavoce: Anna Chissalè: gris.altoadige@simmweb.it
LAZIO (Margherita Sestieri).
E’ il primo GrIS attivato, dalla fine del 1995. Dall’esigenza di pochi è diventato una consolidata rete di esperienze e competenze con oltre 60 gruppi coinvolti formalmente e sostanzialmente rappresentati. Ha attivato tre gruppi di lavoro specifici sui Rom/Sinti, sui rifugiati e, da ultimo, sulla sanità pubblica. Attualmente sono rappresentate tutte le Aziende sanitarie e le più significative associazioni di volontariato e privato sociale con specifica esperienza. Si è notata nel tempo una esigenza maggiore di rete tra le strutture pubbliche che tra il volontariato (inizialmente tra i più motivati ed impegnati): probabilmente da leggere nella trasformazione degli attori sociali e del maggior protagonismo della cooperazione sociale spesso impegnata su specifici progetti (a tempo) e più attenti a problemi contingenti che a strategie a medio/lungo tempo (come sono le politiche sanitarie).
Da considerare che anche enti locali hanno fatto formale richiesta di partecipazione al GrIS con enorme facilitazione del far pervenire proposte e istanze nelle giuste sedi ed ottenere pronte risposte.
Portavoce: Filippo Gnolfo/Salvatore Geraci (facente funzione): gris.lazio@simmweb.it
EMILIA ROMAGNA (Chiara Bodini e Mauro Palazzi).
Il GrIS è stato avviato nel marzo 2009 su sollecitazione di Geraci in un territorio in cui c’è gran ricchezza di esperienze. Al momento la mailing list conta 150 iscritti, ma partecipano agli incontri circa 30 persone. Per il “noi non segnaliamo day” sono state organizzate diverse iniziative. Per quanto riguarda i rapporti con l’Assessorato, è stato coinvolto sia con la circolare ENI sia per quella sul divieto di segnalazione. Il privato sociale è rappresentato in maniera minoritaria, al momento.
Gli altri partecipanti, anche se dipendenti di servizi pubblici, sono motivati da un interesse “personale”, appartengono a realtà esistenti da molto e ben strutturate, ma mancano comunicazione e fattiva collaborazione istituzionale (tentazione di autoreferenzialità “da primi della classe”): per questo il GrIS potrebbe essere occasione di lavoro insieme e progettualità comune.
Riferimenti: Mauro Palazzi/Chiara Bodini: gris.emiliaromagna@simmweb.it
TRENTINO (Betty Cescatti).
Il GrIS Trentino si è costituito nel 2004 come Unità Operativa Territoriale della Società Italiana Medicina delle Migrazioni. Hanno aderito istituzioni pubbliche (Centro di Salute Mentale di Trento, Unità Operativa 1 di Psicologia Clinica, Servizio Attività Sociali del Comune di Trento),
cooperative del privato sociale, associazioni di immigrati, operatori di vari Servizi pubblici.
Incontri: mensili ogni 2° martedì del mese. Fin dall’inizio ha promosso attività di formazione congiunta per operatori socio-sanitari che si occupano della salute degli immigrati, tra cui Corsi per Operatori Sociali e Sanitari sulle problematiche dell’immigrazione, un Corso sulla Salute delle donne immigrate, un Corso rivolto agli Assistenti Sociali sulle problematiche dell’immigrazione con incarico ricevuto dal Dipartimento Provinciale Politiche Sociali e del Lavoro della Provincia.
Il GrIS, nella precedente legislatura, ha ottenuto l’istituzione di un Tavolo di Lavoro sugli immigrati, a cui partecipavano gli Assessorati alla Salute e alle Politiche sociali della Provincia e del Comune di Trento, e l’Azienda Sanitaria Provinciale.
Dopo il rinnovo della Giunta Provinciale (autunno 2008) ha aggiornato il Documento d’Intesa sulla Salute degli Immigrati e dei senza fissa dimora in Trentino con la condivisione
dell’Ordine dei Medici, del Collegio delle Ostetriche, del Collegio degli Infermieri Professionali, dell’Ordine degli Assistenti Sociali e degli Psicologi. Su questa base sta negoziando la riapertura del Tavolo di Lavoro. In collaborazione con gli Ordini Professionali ha inviato una lettera agli Assessori e al Presidente della Giunta Provinciale per chiedere la divulgazione del divieto di segnalazione all’interno delle strutture sanitarie. Per il momento non è stata ottenuta risposta .
Problema dei finanziamenti: a partire dal 13 luglio 2009 abbiamo costituito l’Associazione Gr.I.S. Trentino onlus per poter chiedere direttamente dei finanziamenti per attività formative. Possiamo così ricevere direttamente i finanziamenti dagli Enti pubblici, erogare gli ECM e autofinanziarci chiedendo di devolvere il 5 per mille dalla dichiarazione dei redditi (dal 2010) e raccogliendo le quote dei soci iscritti (10 euro per i singoli e 20 euro per le associazioni).
Come criticità segnaliamo che la partecipazione è limitata agli operatori della città di Trento e non al resto della Provincia, la partecipazione degli immigrati è in genere relativamente scarsa (ad eccezione della Comunità Islamica e delle Associazioni di mediatori LC).
Portavoce: Betty Cescatti: gris.trentino@simmweb.it
FRIULI VENEZIA GIULIA (Guglielmo Pitzalis).
Il GrIS è nato dalla frequentazione dei suoi componenti alla SIMM ed al Master sull’immigrazione a Roma (MEMP) e dal lungo e articolato lavoro svolto negli anni scorsi con l'"osservatorio regionale per la salute dei migranti", che rischiava di andare disperso dopo l'abolizione della legge regionale sull'immigrazione conseguente all'insediamento della
nuova giunta regionale. In Regione tutta la sanità è pubblica; il privato- sociale è presente solo in campo assistenziale. Nella attività svolta in questi anni e nei programmi futuri resta importante il sostegno e il ruolo dei mediatori. Vi sono realtà diverse nelle varie provincie e in alcune sono attivi protocolli d'intesa fra enti locali e associazioni. C’è inoltre a livello regionale una "rete di cittadinanza" che raccoglie singoli e associazioni impegnati a contrastare le attuali politiche regionali contro l’immigrazione e a diffondere una cultura dei diritti e della inclusione. La tradizione di politiche sull’immigrazione è ricca, in parte vanificata dal nuovo assetto politico regionale. Si cercherà di ripartire “dal basso” (comunità locali, enti locali, provincia, aziende sanitarie) per costruire quella rete che fino a poco tempo fa era rete istituzionale e di
impegnarsi in attività di formazione e sensibilizzazione.
Portavoce: Guglielmo Pitzalis: gris.friuliveneziagiulia@simmweb.it
SICILIA (Simona La Placa).
L’idea di costituire la sezione regionale è stata sollecitata, nel 2005-2006, dal GrIS Lazio (Donatella D’Angelo e Maria Edoarda avevano fatto un giro per Palermo ed erano rimaste
colpite dal fatto che non si lavorasse in collaborazione). Fino allo scorso anno si facevano incontri itineranti, ma la regione è grande…
Per lo scambio di informazioni si utilizza la mailing list. A parte un ospedale di Palermo ed uno di Catania non ci sono state, al momento altre adesioni formali malgrado l’invio ai di una lettera ai Direttori generali di Aziende ed ospedali per chiederne l’adesione.
Partecipano volontariato e mediatori: c’è sempre gente diversa e spesso si perde tempo a presentarsi; si sono creati dei gruppi di lavoro e il vero slancio è arrivato con la campagna “noi non segnaliamo” alla quale hanno risposto in tanti (associazioni di volontariato, alcune Aziende, l’ordine dei medici…)
Riferimenti: Simona La Placa/Fortunato Miceli: gris.sicilia@simmweb.it
PIEMONTE (Luisa Mondo e Margherita Busso).
Costituito il 13 gennaio 2009 con base forte del gruppo di coordinamento dei centri ISI e i referenti dei medesimi, con forte presenza del privato sociale e dei mediatori.
Gli incontri avvengono nella sede dell’assessorato e, in seguito alla campagna “noi non segnaliamo” le adesioni sono in aumento. Si comunica tramite mailing list e vi sono 4 gruppi di lavoro (salute, lavoro, normativa, comunicazione).
Riferimenti: Luisa Mondo/Mauro Zaffaroni: gris.piemonte@simmweb.it
VENETO (Alessandra Cecchetto e Marco Baldini).
Nato nell’ottobre 2008 da soggetti ce hanno fatto il Master Memp a Roma. Ha mailing list con 100 contatti. Sono iscritte 7 persone e 3 strutture: sono rappresentate 5 province su 7.
La criticità è nel sovraccarico di lavoro dei soci storici, tanto da non aver la forza di agire con il “noi non segnaliamo day”. Inoltre, alcuni Direttori generali o sanitari non partecipano alle iniziative e per alcuni colleghi il tema salue ed immigrazione non è prioritaria.
Molte associazioni si occupano di immigrazione, ma non si sono, per adesso, unite al GrIS che di fatto ancora deve consolidare la propria identità.
Portavoce: Licia Scandamburlo: gris.veneto@simmweb.it
LOMBARDIA (Pierfranco Olivani).
Sono in 6 alla riunione romana ma il GrIS Lombardia ha ancora vita difficile. Il dr. Olivani narra le avventure di Formigonio di Bossico e Pierfranco il suturatore ….
In Lombardia se l’irregolare accede all’urgenza e va tutto bene, ma la medicina di base non esiste: gli ambulatori di base li fa solo il volontariato (soltanto a Brescia c’è un ambulatorio all’interno dell’università e qualcosa si muove all’ospedale San Paolo).
Il problema è che alla specialistica non accettano le ricette “bianche“.
Il GrIS si riunisce ogni 30-45 giorni con l’obiettivo di definire con la Regione le modalità per prescrivere esami diagnostici, visite specialistiche e farmaci (ottenere il ricettario rosso): in questo caso non essere singoli, ma GrIS dà forza nella contrattazione con la Regione (rappresentano 7 province).
Riferimenti: Pierfranco Olivani/Graziella Sacchetti: gris.lombardia@simmweb.it
SARDEGNA (Francesca Ena).
La nuova coordinatrice nel dubbio tra una comunicazione pessimista ed una ottimista opta per l’agrodolce: messi bene non sono, ma sono stati anche peggio. Da loro vi sono ampie differenze territoriale. Ed esempio si cerca di insegnare agli STP il rispetto della legge e dei diritti (non prescrivere un farmaco per un bimbo al cuginetto regolare…). I vantaggi del GrIS sono il rinforzo della rete e del senso di appartenenza, la visone globale della mappa della rete, la progettualità coordinata (con massimo rendimento delle risorse), il valore aggiunto nelle relazioni con le istituzioni malgrado la mancanza di referenti istituzionali ed il lavoro dentro le rispettiva ASL di appartenenza.
Portavoce: Francesca Ena: gris.sardegna@simmweb.it
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