sabato 28 giugno 2008

AMBULATORIO STP (Stranieri Temporaneamente Presenti)

A febbraio 2004 è stata fondata l’associazione Fanon-Balint per facilitare la creazione di un ambulatorio di medicina di primo livello a favore di stranieri non in regola con i documenti di soggiorno (dizione ufficiale: STP – stranieri temporaneamente presenti) operante sul territorio della Azienda Sanitaria di Bolzano. L’ambulatorio, operativo dal giugno 2004, ha garantito con l’impegno di infermieri e medici volontari (ospedalieri e medici di base) non solo l’assistenza sanitaria continuativa a persone che fino ad allora in Alto Adige ne erano sprovviste, ma ha fornito nell’arco di 2 anni e mezzo un’analisi qualitativa e quantitativa del fenomeno della clandestinità sanitaria.



Istituzione del servizio


L'ambulatorio STP dell'azienda è stato istituito per dare una risposta ai bisogni di salute degli stranieri temporaneamente presenti sul territorio, altrimenti detti stranieri non in regola con le norme di soggiorno (clandestini ed irregolari). Il servizio ha garantito a partire dal 1 marzo 2007 l'assistenza sanitaria di primo livello agli STP nel rispetto della norme e leggi vigenti (articolo 32 della Costituzione; articolo 34 e 35 del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero legge n. 286 del 18.08.1998 ed articolo 42 e ss. D.P.R. 31 agosto 199, n. 394, nonché circ. Ministero Sanità 24 marzo 2000, n. 5, parere giuridico dell’Avvocatura della Provincia; parere positivo del Comitato Provinciale per la Programmazione Sanitaria del 20.10.2006), avvalendosi dell'esperienza e del modello organizzativo del progetto pilota Fanon-Balint. In termini di afflusso d'utenza le previsioni sono in linea con i dati esposti durante la riunione del comitato di piano dell'ottobre 2006, che diede parere positivo alla istituzione di un servizio STP aziendale. Si consideri che il fenomeno di clandestinità a Bolzano (e in Alto Adige) è presente, ma stabile come numero. Rispetto ad altre realtà metropolitane italiane (Milano, Roma, Torino) o regionali (Veneto, Lombardia) la presenza di stranieri irregolari è significativamente più contenuta.


Razionale del servizio


Studiando il processo politico e legislativo degli ultimi 25 anni in Italia si comprende quale sia stata la volontà del legislatore nel definire la normativa attuale che regola l’accesso ai servizi sanitari degli immigrati.

In primo luogo l’inclusione. Grazie a questa normativa, l’86% degli immigrati con regolare permesso di soggiorno ha il diritto dovere di iscrizione al SSN e quindi ha gli stessi diritti e gli stessi doveri dei cittadini italiani. Il 10% ha la facoltà di iscrizione al servizio sanitario nazionale, cioè può iscriversi volontariamente, ma comunque deve avere una copertura assistenziale (p.e. studenti). Possiamo pertanto affermare che il 96% degli immigrati extracomunitari in Italia ha il diritto all’assistenza sanitaria a parità di condizione con i cittadini italiani. L’altro aspetto importante della volontà politica è quello di intercettare il bisogno e la domanda di salute di tutti i cittadini stranieri, anche e soprattutto di quelli che vivono più ai margini del sistema sociale. Questo implica una riduzione dei costi grazie all’utilizzo percorsi sanitari appropriati, diminuendo, per esempio, gli accessi impropri al pronto soccorso. Permette inoltre il controllo sanitario di questa fascia di popolazione, che vive in stretto contatto con il resto delle comunità straniere sul territorio, prevenendo problemi di salute pubblica che metterebbe a rischio anche la popolazione autoctona. Infine, si garantisce il diritto alla salute così come sancito dalle convenzioni internazionali e dalla costituzione italiana - “la salute è un diritto dell'individuo” e non del cittadino.


A cura di Anna Chissalè e Max Benedikter


giovedì 19 giugno 2008

Artikel in der Newsletter des Dachverbandes für Sozialgenossenschaften

Social-News

Migration, 18.06.2008 07:13
Zentrum Fanon Balint berät Migranten mit Suchtproblem

Zentrum Fanon Balint hat eine neue Aufgabe: Die Non Profit Organisation betreut seit April Einwanderer mit einem Suchtproblem. Und der neue Name ist Programm. Fanon Balint möchte zu einem Zentrum werden, in dem Fachleute wie Mediziner, Psychologen, Soziologen mit interkulturellem Wissen für Migranten arbeiten - und damit eine Lücke im Versorgungs-System schließen.


Zentrum Fanon Balint heißt der ehmalige Bozner Freiwilligen-Verein Fanon Balint seit April, und der neue Name sagt, was die Non Profit Organisation sein will: ein Zentrum, in dem Fachleute wie Ärzte, Psychologen, Soziologen, Krankenpfleger, Lehrer mit interkultureller Kompetenz für Migranten arbeiten. "Wir sind im Aufbau", sagt Oskar Giovanelli, der im April zum neuen Präsidenten gewählt wurde.


Neu ist, dass sich nun Migranten, die ein Drogen- oder Suchtproblem haben, an Fanon Balint wenden können. Auch Prävention ist neue Aufgabe, die finanziellen Mittel für das gesamte Sucht-Projekt kamen aus Rom, nach einem gewonnenen Wettbewerb, den das Sozialministerium ausgeschrieben hatte. "Natürlich arbeiten wir dafür mit dem Dienst für Abhängigkeitserkrankungen zusammen, und mit Ärzten des Ambulatoriums Stp (Stranieri Temporaneamente Presenti) im Krankenhaus Bozen, an das sich Einwanderer ohne gültige Aufenthaltsgenehmigung wenden können", sagt Giovanelli. Dieses Ambulatorium hatten ursprünglich freiwillig arbeitende Ärzte von Fanon Balint in der Romstraße geführt, später hat es die Sanität im Krankenhaus übernommen.

Gespräche mit Jugendzentren führen die Fanon Balint-Mitarbeiter nun, um mit jungen Migranten in Kontakt zu kommen - für die Präventionsarbeit. Und am Kontaktenetz wird weiter geknüpft: etwa mit dem Bozner Ausländerbeirat der Gemeinde.

Auch Ethnocounselling läuft nun fix unter dem Dach Fanon Balint: Psychologen von Fanon Balint beraten Migranten psychologisch auf freiwilliger Basis, und gehen dabei vom kulturellen Hintergrund der Klienten aus. "Zu 80 Prozent sind es aber soziale Fachkräfte, die bei uns Beratung für ihre Arbeit mit Einwanderern suchen. Sie verstehen Einwanderer oft nicht, da ihnen das kulturelle Hintergrundwissen fehlt. Mit unserem interkulturellen Ansatz möchten wir eine Lücke im Versorgungssystem schließen", sagt Giovanelli.

Im Haus "Migrantes" in der Romstraße finden die Beratungen statt, auf Vereinbarung, donnerstags von 17 bis 19 Uhr. (sb)

lunedì 16 giugno 2008

Occhio non vede, cuore non duole

A chi sta partendo per le ferie: Vi vorremmo dare un pensiero con voi. Si tratta di un Testo di Lorenzo Cherubini (alias Jovanotti) che fu scritto 10 anni fa, ma tutt'ora é di triste attualitá.









Occhio Non Vede Cuore Non Duole

Il nemico si nasconde si mimetizza tra le pieghe della coscienza
la sua violenza è subdola il suo passo di gatto
difficile davvero coglierlo sul fatto
il nemico è tra noi è dentro di noi
per farlo fuori occorre rinunciare ad una parte di noi stessi
se un tempo era più facile lottare contro ciò che non andava
perché il nemico una faccia ce l'aveva
una voce, una bandiera
sapevi dove andare a prenderlo in giro la sera
aveva nomi e facce, ma non è più
così adesso non si vede ma lui è ancora lì più forte che mai
e sotto sotto spinge col suo dai e dai
e ha stipulato un patto con le coscienze addormentate
nella pubblicità di una realtà falsificata
a migliaia di chilometri di distanza da questa
stanza uomini e bambini schiavizzati, sottopagati
diritti rubati derubati dell'infanzia in qualche capannone dell'estremo oriente
lavorano e producono le griffes dell'occidente
e qui non si sa niente perché sta bene a tanti
tacere verità che sono atroci e allucinanti
pilastri di un'economia vincente dal volto appariscente
che crea la sua ricchezza con la sofferenza di un sacco di gente
e quanti dovranno soffrire quante mucche impazzire
quanta aria velenosa bisognerà respirare
quanti cibi avvelenati bisognerà divorare
quante malattie ancora per interesse non si potranno curare
prima che qualcuno pensi che così non va bene
ma il nemico si è infiltrato dentro al sangue che ci scorre nelle vene
nei sorrisi compiacenti di politiche fatte di parole
all'insegna di "occhio non vede cuore non duole"
il nemico ha il volto sorridente cravatta e doppio petto
intorno a grandi tavoli fa incetta di rispetto e di sorrisi
strette di mano accordi tra potenti che non guardano lontano
e approvano la produzione di mine anti uomo
di tutti gli armamenti necessari perché questo sistema
si mantenga bello saldo sui binari di sangue dove viaggia
cosicché anche il coraggio più coraggio si scoraggia
di fronte a questo gioco dove tutti hanno ragione
e i peggiori criminali sono tenuti in alta considerazione
e viaggiano in corsia preferenziale
rimbalzano sull'ammortizzatore sociale e non si fanno mai male
e cambiano i governi ed il nemico gli sorride in silenzio
protetto dalla logica del tacito consenso di chi gode
di questa situazione che fa comodo a tanti
tenere alto il livello di paura e le coscienze ignoranti
paura della povertà paura dell'ignoto
paura di trovarsi di fronte al grande vuoto di se stessi
con la coscienza critica in stato di assoluta catalessi
sconfiggere il nemico è guardarsi dentro
cercare il proprio centro e dargli vita
come a un fuoco quasi spento
renderlo vivo dargli movimento
il nemico si nasconde spesso in quello che crediamo
nei moralismi ipocriti
e nelle trasgressioni controllate e organizzate
nelle droghe illegali e sottobanco ben distribuite
il nemico crea falsi nemici per farsi scudo e apparir perbene
modellerà il suo aspetto e prenderà la forma di ciò che lo contiene
spacciandosi per libertà ti legherà con le sue catene
conservare il controllo di ciò che vediamo
conservare il controllo di ciò che sentiamo
verificare se sotto l'aspetto invitante di un'esca non sia nascosto un amo.
sconfiggere il nemico è guardarsi dentro
cercare il proprio centro e dargli vita come a un fuoco quasi spento renderlo vivo
e dargli movimento (4v).

(dal disco "L'albero" pubblicato nel 1997)


martedì 10 giugno 2008

Festa Dei Popoli: Impressioni (di Francesco Marchioro)

Musica, suoni, voci di persone che ballano, cantano, girano intorno, parlano, si incuriosiscono… Le nuvole stesse si accalcano sulla piazza perché capiscono che qui si sta facendo festa insieme. Peccato che troppo spesso le nubi non si accorgano che scappa loro ..qualche goccia di troppo e allora tutti al riparo. Chi c’è si diverte, chi non è venuto si …vede: infatti, troppi spazi vuoti, poca informazione sui vari gruppi che compongono la varietà dei popoli che fanno parte della nostra città. Forse, va un po’ ripensata, la festa, e vanno un po’ più incoraggiati, i popoli, affinché da piccola festa di pochi popoli questo appuntamento diventi una grande festa per tanti popoli. Una festa dove non solo ci siano costumi, cibi e oggetti curiosi, ma anche un’occasione per tutti coloro che vogliono informarsi sulla vita e le culture dei tanti popoli, interculturalmente. Tuttavia, grazie per coloro che lì hanno portato la propria gioia e testimonianza!

Test(im)o(nianza) e foto:



lunedì 2 giugno 2008

INTERCULTURAL WEEKEND IN SOUTHTYROL: Festa dei Popoli und Litteraetour

Am Wochenende 5.-8. Juni 2008 finden in Südtirol 2 interkulturelle Veranstaltungen größeren Ausmasses statt.

Von 6.-8. Juni Festa dei Popoli / Fest der Völker, Bolzano:

Das Komitee der Ausländervereine von Bozen, mit folgenden Vereinen: Ala Incas, Arberia, Baobab, Integration, Jinnah Pakistan, Latinoamérica Y Su Gente, Marocco AALOI, Romano Ilo, Salve Bolivia und Tunisini Ibn Khaldhoun, laden zum 1. Fest der Völker in Bozen am 6. - 8. Juni 2008 am Gerichtplatz ein. Ein Event um sich unterschiedlichen Kulturen zu nähern, indem man Musik von fernen Ländern hört, deren Volkstänze bewundert und deren einzigartigen Geschmäcker geniesst. Alle Ausländervereine werden vor Ort an ihren Stands Informationen über ihre Tätigkeiten geben und die lokale Bürgschaft darüber informieren, somit wird eine wahre Integration gefördert. Die Vereine bieten mit qualifiziertem Personal, mit der Unterstützung des Ausländerbeirates und der Gemeinde Bozen, ein für alle leicht zugängliches Programm an, das ein Mittel sein will, um einer anderen Kultur näher zu kommen, um ein tieferes Kennenlernen zu fördern, das die Schätze respektiert, die uns als Individuum und Kultur prägt und uns im anderen Wurzeln, Sensibilität, Werte und unterschiedliche Traditionen erkennen lässt.

Info: Multiethnische Verein Integration
Brennerstr. 25/14 - 39100 Bozen
Tel. 338 7971158 oder 328 5319777
Mohitur Sheikh Rahman Bablu, Präsident Verein Integration
Isabel Mendoza Obregón, Sekretärin Verein Integration



Litteraetour 5.-8. Juni, Merano

In Italien oder in Deutschland lebende Schriftstellerinnen und Schriftsteller, die aus anderen Ländern stammen, aber in der Sprache ihrer neuen Heimat schreiben, stellen hier ihre Werke vor.
Teilnehmen werden unter anderen:


(links nach rechts/sinistra a destra)
R
ula Jebreal, Cristina Ali Farah, Vladimir Vertlib, Younis Tawfik, Marco Aime, Feridun Zaimoglu.

Autori che vivono in Italia o Germania, con una storia migratoria, ma che scrivono nella lingua del paese ospitante presentano le loro opere.


Details zum Programm /Dettagli sul programma hier/qui.